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IL MATRIMONIO INDIANO
“IL MATRIMONIO INDIANO”
Il matrimonio in India rappresenta un insieme di riti, rituali, tradizioni e feste
superando di gran lunga le centinaia di altre usanze minori tramandate di
generazione in generazione. Nella cultura indiana la cerimonia nuziale segue una
tradizione antichissima. Sia esso un matrimonio bengalese, mussulmano o Sikh,
Tamil o del Gujarat, tutti hanno in comune un elemento: i riti di famiglia.
Naturalmente prevale la cultura indù, nella quale il cerimoniale fu dettato quaranta
secoli fa nelle antiche scritture dei Veda. Numerosissima è la partecipazione degli
ospiti, che possono godere della grandiosità nuziale, perché un matrimonio indiano
non è solo lo sposalizio di un uomo e di una donna, ma anche l’unione dei
componenti delle loro famiglie. I festeggiamenti durano di solito cinque giorni e
coinvolgono tutti, con cibi succulenti e speziati, dolci, profumi, danze e canti. Però
nessun altro luogo dell’India può competere per ricchezza regale in questo campo
con il Rajasthan, la patria dei raffinati sovrani Moghul. In questo colorato e nobile
territorio le date delle nozze vengono fissate basandosi sulla posizione dei pianeti. La
cerimonia avviene nella casa della sposa, dove la raggiunge lo sposo accompagnato
da un corteo variopinto e chiassoso al suono di trombe e tamburi. Il protagonista si
presenta su di un cavallo bianco, bardato con drappi di seta e finimenti luccicanti,
vestito come un principe armato di spada o su di un elefante tutto decorato, oppure
in un’automobile ornata di fiori, luci e coronata dall’immagine della divinità da lui
onorata e, se è povero, a piedi.
IL RITUALE DEL MATRIMONIO
Il giorno prima le mani e i piedi della sposa vengono
dipinti con la “henna”, seguendo la tecnica “Mehendi”,
alla presenza delle amiche che cantano gli auguri
accompagnate dalla musica. Quindi nel luogo della
cerimonia viene montato e decorato con fiori un gazebo
detto “Mandapa”, sotto il quale viene acceso un fuoco
sacro, vero testimone dei voti degli sposi. Il “Baarat”
significa l’arrivo dello sposo con la famiglia e gli amici. I
riti vengono presieduti dal sacerdote brahmano
benedicente, mentre la sposa offre yogurt e miele allo
sposo e i due si scambiano ghirlande di fiori. Lo sposo
per tre volte assicura al padre della sposa di assistere la
ragazza nella realizzazione dei tre scopi matrimoniali:
“Dharma, Artha, Kama”. Il sacerdote lega un lembo del
sari alla camicia dello sposo (Vivaaha) quindi i due si
scambiano anelli e ghirlande, si prendono per mano e
gettano offerte nel fuoco per farsi benedire dal loro
testimone, cioè dal fuoco sacro (Samagree). Con il rito
“Agni Parinaya” i due si tengono per mano e camminano
attorno al fuoco cantando inni vedici per la prosperità, la
fortuna, la fedeltà della coppia e infine si toccano
all’altezza del cuore per unire menti e cuori. Con
“Asmarohana” lo sposo sale su di una pietra, sulla quale
la sposa appoggia la punta del piede destro: è un
simbolo di fermezza.
Dopo il “Septapadì” o sette passi attorno al fuoco con relativa promessa,
diventano marito e moglie. Con il “Mangal Sutra Dharama” lo sposo allaccia
alla sposa un girocollo con i simboli di Shiva o di Vishnu. Con “Suhaag” lo
sposo pone una polvere rossa sulla scriminatura dei capelli sul capo di lei e
la donna sposata la porterà per sempre. Con “Aashirvaad” la famiglia dello
sposo offre i propri doni alla sposa e tutti i presenti lanciano petali di fiori. Ora
gli sposi partono per la loro casa portando con sé il braciere del fuoco sacro,
che dovrà essere tenuto sempre vivo. Il sacerdote pone una noce di cocco
sotto lo zoccolo del cavallo o sotto la ruota della macchina, perché venga
spezzata. Gli sposi omaggiano la costellazione dell’Orsa Maggiore, formata
da sette stelle, che portano i nomi dei sette Saggi della tradizione vedica. Ne
aggiungono un’ottava per ricordare le responsabilità cosmiche che devono
onorare. Questi riti dimostrano la profonda unione della vita umana con
l’armonia dell’Universo, concezione ispirata dall’antica sapienza indiana
Molto importante è il ruolo dei gioielli, che sono preziosità diverse a seconda
della classe sociale e rappresentano la dote che la famiglia deve provvedere
per la figlia che si sposa. Niente è affidato al caso o all’immaginazione, la
tradizione è inflessibile. Alle pietre si attribuiscono speciali proprietà legate
anche ai “chakra”, i punti del corpo dove l’energia vitale è più intensa. Tutto
deve seguire il rituale che, se non viene fedelmente rispettato, può
compromettere seriamente l’esito degli sponsali.